Ora, io non capisco quelli che ti fanno mille promesse senza che tu gli abbia chiesto nulla. Sarà capitato anche a voi. Chacchierata davanti a un caffè e sto tizio ti racconta un sacco di storie, dicendo che vuole coinvolgerti in questo progetto, in quella avventura, in quell’esperienza. Ovviamente tutto lautamente retribuito. Io lo guardo condiscendente ma, visto che ho quasi mezzo secolo, penso che è il solito che racconta un sacco di fantasie (ergo cazzate) giusto per far prendere aria alla bocca. Perché non può pensare davvero che uno ci creda. E poi perché? A che pro? Per farmi amica? Ma non serve. Sono tanto ciula da aiutare chi me lo chiede senza bisogno di tornaconto. Perché non me ne frega niente. Perché sono libera e indipendente. Perché le promesse mi irritano, voglio solo i fatti. Basta cazzate dai. Siamo gente di mezza età, vaccinata, sgamata. Non fate promesse. Sono noiose, terribilmente. E direi decisamente irritanti. Ma poi, perché? Voi avete una risposta?
Semplicità
Vivi e lascia vivere.
È così semplice.
Banale anche.
Non capisco perché invece la maggior parte della gente si ostini a voler vivere la vita degli altri e a criticarla pure.
Mah
Back
La qualificazione dell’Italia dimostra che faccio bene ad allenare i glutei, che nella vita ciò che conta è il culo.
Abitudini
La pessima abitudine di valutare le persone in base al lavoro che fanno. Si chiede sempre:”Cosa fai nella vita?” come se fosse la cosa più importante. Invece conta solo chi sei. E no, tu non sei il tuo lavoro. Non sei la tua professione. I tuoi successi. No. Tu sei solo te stesso, le tue passioni, il tuo modo di relazionarti con gli altri. Ricordalo sempre. E metti al centro ciò che sei, non ciò che fai.
Pinocchio
Ogni volta che dite una bugia prendete in giro prima di tutto voi stessi e rivelate tutta la vostra incapacità ad affrontare la realtà. Ho una disistima totale per chi mente e soprattutto per chi lo fa ripetutamente, una vera e propria malattia. In genere assecondo e fingo di non accorgermene, ma sappiate che vi sgamo sempre 😉
Le brevi
Che brutto difetto l’arroganza! Indispone anche i più gentili ed è segno di scarsa intelligenza. Le menti fini mediano, le supponenti si perdono nella loro boria.
Prendere le distanze
Per comprendere le cose, è necessario prendere le distanze. La realtà è come un bel quadro: da vicino noterai i particolari ma è solo allontanandoti che apprezzerai il valore di un’opera. Per cui prendetevi tempo e imparate a guardare con distacco ciò che state vivendo. Se ci state sempre dentro, se assolutizzate il presente, non riuscirete infatti ad avere chiaro nè i contorni, nè i possibili sviluppi e richierete di interpretare male le situazioni. Nulla è assoluto, ma tutto relativo.
:)
Un sorriso apre mille porte, non costa nulla e fa stare meglio chi lo fa e chi lo riceve.
Non è una banalità ma una strategia di vita che ci rende migliori ❤️
Parola della Colli 😉
Outfit
Questa mattina la mia mamma mi ha ricordato che ho quasi 50 anni e che sarebbe il caso che iniziassi a vestirmi in modo conforme alla mia età. Basta pantaloncini e minigonne Cristina, non sei una ragazzina, alla tua età meglio i pantaloni lunghi, i tailleur, che poi stai meglio così. Mica con le gonne corte dai. Hai ragione mamma. Non ho più l’età. Non ce l’ho più per tante cose forse. E lo so di non avere più 18 anni, oh lo so bene. È che però io vestita così mi sento me stessa, sto bene nella mia pelle e non mi sembra di essere fuori luogo. Affatto. Per una vita ho cercato di conformarmi e di essere perfetta in ogni dettaglio, ineccepibile, fino ad essere quasi stucchevole. Ecco, adesso anche basta. Credo che la minigonna la metterò fino a 90 anni, se avrò la fortuna di vivere così a lungo. E so che la mamma continuerà a dirmi che con il tailleur pantalone scivolato starei meglio. Ma lei è la classe da quando è nata, io sono solo la Colli, e tant’è.
Solipsismo
Viviamo in una società di personalismo sfrenato. Basta guardarsi intorno. Social, televisione, media, sono dominati da io che vogliono mettersi in mostra. Non importa che sappiamo fare qualcosa, ciò che conta è emergere, avere fama, potere e soprattutto esposizione mediatica. Tutto questo è l’antitesi di una società in evoluzione. L’unico modo per progredire è il noi, non l’io, perché ciò che ha sempre reso grandi le epoche è stata la presenza di gruppi di persone in grado di affermare idee, invenzioni, concetti. Da soli non si va da nessuna parte. Ma stare insieme vuol dire accettare le opinioni degli altri e ahimè questo oggi piace sempre di meno. Tutti parlano, nessuno ascolta. Tante bugie, tante formalità, tante maschere e poca, pochissima verità.