Oggi avrebbe dovuto essere un giorno importante. Oggi termina lo stato d’emergenza per il Covid. Ricordate quando eravamo in pieno lockdown? Quando dovevamo fare le autocertificazioni per uscire dì casa? Quando ci litigavamo l’unico pc in casa tra DAD e Smart working? Ricordate il silenzio spettrale e le città vuote? Le continue ambulanze? Ecco, allora la fine dello stato d’emergenza era un miraggio. Oggi ci siamo. È vero, il virus c’è ancora ma, anche grazie ai vaccini, gli ospedali non sono più in sofferenza e sappiamo come curare questa terribile malattia. Eppure oggi nessuno ha voglia dì festeggiare. Perché , per la serie #maiunagioia, adesso c’è il conflitto in Ucraina e la tragedia dei profughi. E il caro benzina ed energia. E, come se non bastasse, pure il mitico Bruce Willis non potrà più recitare per una malattia neurologica. Evviva. Non so voi, ma io ho voglia solo dì urlare “basta”! Sono così stanca dì brutte notizie. Allora mi concentro sulle cose semplici del mio quotidiano, così bello da illuminare il più buio dei presenti. I miei affetti. Le belle letture. L’arte. La primavera che arriva. Il sorriso delle persone che incontro. Sono lo stesso incazzata per ciò che vedo in Tv, non sono così peace and love da lasciarmi scivolare tutto addosso. Però credo che la bellezza sia ad ogni angolo e che questi momenti difficili siano una palestra eccezionale per imparare a vederla. O almeno per privarci ❤️
18 anni
18 anni dì te. Sicuramente 18 anni non scontati, imprevedibili, stimolanti, mai semplici. Ma avrei dovuto immaginarlo quella sera del 2004, quando ti ho stretto a me per la prima volta. Ricordo che mi guardavi, con quegli occhi da neonato che non vedevano dì certo bene ma erano già assetati dì sapere, curiosi, insaziabili. I tuoi occhi grandi e buoni, che mi fanno emozionare anche quando (spesso) discutiamo. Grazie Leonardo, che nascendo mi hai riempito dì voglia dì vivere e che ogni giorno sei energia pura nella mia vita ❤️
Compleanno inglese al Liceo Cairoli
Oggi ho trascorso un bellissimo pomeriggio al Liceo Cairoli, dove ho presentato il mio libro “Compleanno inglese” edito da Le Mille E Una Pagina Editore. È stata un’emozione fortissima ritrovarmi in quell’aula magna che ho attraversato tantissime volte da alunna. Grazie ai ragazzi dì IV A e IV B Classico, grazie alle prof Baletti e Tacchini, grazie al preside Alberto Panzarasa, grazie ai tantissimi che erano presenti. Siete stati fantastici ❤️
Tempo che passa
Sto invecchiando e un po’ mi da fastidio. Ma mica per le rughe. No. A quelle possiamo rimediare in tanti modi e, tutto sommato, continuo preferire l’espressività al volto ingessato e senza tempo che talune ricercano. Mi da fastidio avere meno tempo. Intendo per realizzare i due milioni di progetti che ho nel cassetto o per scrivere le decine di storie che mi frullano nel cervello. Mi da fastidio sapere che prima o poi la mia inesauribile energia inizierà ad essere meno inesauribile e che quindi dovrò rinunciare a qualche cosa. Perchè vedete a me piace spremere la vita. Usare le giornate dall’inizio all’alba fino a sera tardi, quando crollo sul divano con la bocca aperta e i miei figli (tesori…) mi fanno le foto per prendere in giro Lacolli tacco 12 con la bolla al naso. Riempire l’agenda di impegni, incontri, cose da fare e vedere a sera che ho fatto tutto e ancor di più. E sapere che il tempo davanti a me diminuisce mi fa arrabbiare e mi mette anche un po’ in panico. Per fortuna dura poco. Il tempo giusto che una nuova idea faccia capolino e che io mi ci butti a capofitto. Che la vita è bella, bellissima e viverla è il miglior modo per celebrarla.
Questo è il mio zibaldone
Troppo sensibile per questo mondo. Troppo trasparente per una società che sempre di più calpesta i sentimenti in nome dell’ egoismo e del ritorno economico. Ogni giorno ritrovo dentro di me la ragazzina che si rifugiava nella storia e nella letteratura per cercare di spiegare atteggiamenti che non capiva e per fuggire da un quotidiano che le andava stretto. Perché si impara ad indossare maschere ma dentro, ecco dentro il cuore vuole altro e la mente non si rassegna.
Lisistrata
Nella Lisistrata di Aristofane, le donne cercano una soluzione per far cessare la guerra e la trovano nello sciopero del sesso. Finché gli uomini continueranno a combattere, loro non si concederanno. L’opera va in scena nel 411 avanti Cristo, in una Grecia tormentata dalla guerra del Peloponneso. Alla fine l’escamotage funziona e gli uomini depongono le armi. Se solo si potesse fare lo stesso oggi, in un’Europa tormentata da una guerra senza senso! Allora, come oggi, fate l’amore, non la guerra, come mantra per un mondo in pace ❤️
4 marzo
Il 4 marzo per me è un giorno di festa. Lo è sempre stato. È il compleanno della mia mamma, che è il mio secondo cuore. Oggi però è difficile. Oggi ho visto il dolore di una madre che perde una figlia, fatto innaturale e spietato. Un dolore amplificato da tutti noi, attoniti di fronte a un lutto inspiegabile. Siamo troppi giovani per trovarci così spesso ai funerali, come è accaduto in questi ultimi due anni. Troppo. Li conoscevo tutti quelli che oggi salutavano la nostra amica per l’ultima volta e si sentivano schiacciati dal pianto di quella mamma. E dal silenzio di quel papà, diventato piccolo piccolo, annientato dal dolore. C’eravamo tutti, noi che abbiamo ballato insieme negli anni ‘90, abbiamo fatto casino, ci siamo incontrati, innamorati, sposati, separati, abbiamo figliato, fatto carriera, siamo emigrati. Stamattina eravamo tutti lì. Ma non era un giorno di festa questo 4 marzo. Era un giorno di consapevolezza. Che dobbiamo vivercela sta vita, pienamente, senza fare cazzate, senza lasciare nulla indietro, senza dire domani, ma solo oggi. A dispetto del Covid, della guerra, della crisi, della siccità. Dobbiamo vivere per noi e per i nostri amici che non ci sono più, per i sorrisi che ci hanno lasciato, per le troppe, inutili speranze riversate nel futuro. Oggi, oggi e ancora oggi. E con la mamma festeggerò domani, che oggi, davvero, non ci riesco.
Ovunque sarai
Questa mattina passerò dal nostro bar e prenderò un caffè lungo. Lo berrò con calma e intanto aspetterò che tu entri di lì, incasinata, sorridente, vera. Succede spesso sai? E talvolta la sento proprio la tua voce, “ciao Cri!”. Io non ho molte amiche, anzi, ne ho pochissime. Non sono capace di averne, probabilmente. Incontro tantissima gente, mi sfiora, mi chiede, e poi se ne va. Tu ci sei sempre stata, da quando i nostri omonimi giocavano insieme nel prato della materna. Ci sei stata anche in questi due anni senza di te. Perché il cuore sublima la presenza con i ricordi che non sbiadiscono mai. Ciao Cri ❤️
Penso
Penso che era più bello quando eravamo piccoli e si piangeva per un gioco perso o per il dispetto di un amico. Penso che rivoglio le mie illusioni, la mia fiducia verso il mondo, la mia voglia di inventare ogni giorno una nuova follia. Penso che diventare grandi non mi piace e che mi manca la bellezza di non pensare che un giorno tutto possa finire. Penso che sono stanca, ma poi penso che sono grande e che si può solo andare avanti. Con la forza di chi non si arrende, di chi crede sempre nel domani. Mica perché abbia un bel carattere. Ma va. Solo perché non abbiamo alternative. Vivere, vivere e ancora vivere. Senza arrendersi. Che ci piaccia o no, è il nostro misterioso destino ❤️
Bella
Bella. Anzi bellissima. Il primo aggettivo che mi è sempre venuto in mente quando pensavo a lei. Ma di quella bellezza rara, che non ha bisogno di trucco, perché naturale, limpida, luminosa. Sempre sorridente, anche negli anni difficili della malattia. Ogni volta che ci incontravamo, parlavamo di viaggi. E lei allargava quel sorriso senza filtri e ti riempiva della sua bellezza. Insieme facevamo un elenco, lunghissimo a dire il vero, dei posti che avremmo voluto visitare. Accadeva di raro che ci vedessimo, ma chissà perché ricordo ogni volta. Come l’ultima, lei in bici e io a piedi, non so dirvi quando, ma di sicuro già nella sua sofferenza. Eppure il sorriso era sempre lo stesso. Quello che qualcuno ha voluto rubare e portare in cielo, perché nel dolore di questi giorni anche lassù hanno bisogno di luce. E già lei è una stella. La nostra. ❤️