I miei figli non guardano la televisione. Se escludiamo il tg, a cui li ho abituati fin da piccoli e che, soprattutto uno dei due, seguono sempre, per il resto la tv potrebbe anche non esserci in casa. Basterebbe uno schermo collegato al Wi-Fi per Netflix, Prime, YouTube. Per il resto non vedono programmi tv o altro che venga trasmesso sul piccolo schermo. Ci pensavo poco fa. Mio marito ed io, sul divano, a guardare la tv. Loro due davanti a pc o cellulare connessi a un mondo del tutto diverso dal nostro. In vent’anni è cambiato il mondo. Anche questo vuol dire invecchiare…
Video
Una delle cose che mi danno più fastidio è quando il telefono non riconosce il mio volto. E io lo so perché non lo riconosce. Perché sono struccata, spettinata, irriconoscibile insomma. Una volta c’ero lo specchio del reame, ora c’è la videocamera del cellulare. Come dire dalla stelle alle stalle in un clic.
Tempo perso
Ma quanto tempo ci rubano i social? Quanti minuti, ore passiamo scrollando notizie inutili e foto ritoccate? Internet ha velocizzato tutto ma nello stesso tempo la rete fagocita tempo. Sta a noi tenere a bada tutto questo o perderemo solo ore dietro al nulla. Adesso state perdendo tempo leggendo questo post, per esempio. Perché trattasi di riflessione banale e un po’ incazzata di chi vive una sorta di rifiuto del social, dopo che ne ha abusato per anni. Comunque voi pensateci. Fateci caso. State attenti. Perdete tempo anche quando guardate il cellulare mentre camminate, viaggiate, state sul divano. Molto di ciò che fate in rete è inutile. Totalmente.
Buon viaggio prof
Di matematica ho sempre capito poco. Una fatica immensa. E lui lo sapeva. Rassegnato, entrava in classe e sapeva che avrebbe parlato a un gruppo di liceali che con i numeri litigavano sempre. Ironico, gentile, una persona speciale. Buon viaggio prof Cotta, mancherà a tutti
Reagire
Come state? Cioè davvero, come vi sentite a livello emotivo? La sensazione è che ci sia tanta insoddisfazione e fastidio. Per la crisi. La guerra. Le difficoltà di ogni giorno. Ma cosa facciamo per cambiare marcia? Perché non si può vivere sempre così scontenti. Fa male alla salute. Crea stress. Infiamma le cellule. E nulla è peggio per il corpo che uno stato di costante infiammazione. Reagire è fondamentale, trovare soluzioni, allargare quel sorriso sulle labbra e andare avanti. Difficilissimo certo. Ma io vi vedo stanchi e spenti, rassegnati. Ecco rassegnati. Che è l’atteggiamento peggiore perché porta alla passiva accettazione. E quindi come state? Volete andare avanti così?
Contromano
Contromano. Ennesimo ciclista contromano. Tra bici e monopattini non ce n’è uno che vada nel senso giusto. Anziani, giovani, Italiani, stranieri. Se c’è una cosa che li accomuna è di fregarsene del codice della strada. Non conto più le volte che ho frenato al pelo in centro. E ti guardano pure, “Vai piano” aggiungono. Spesso sono pure al telefono. Tutto al contrario. Come questo mondo.
Soli
La notizia del ragazzino che si è sparato probabilmente in seguito a episodi di bullismo mi ha profondamente colpito. Non è il primo e credo non sarà l’ultimo. È il segno di una società in profonda crisi, che non accenna a migliorare, in cui la famiglia brancola nel buio e in cui si fanno tanti talk show urlati, che però non servono a nulla. Una società allo sbando, in cui i principi che ci hanno guidati sono stati scardinati, lasciando il vuoto. Totale. Riempito solo dagli schermi dei social che rafforzano una solitudine malata. Non ho soluzioni io. Non è il mio mestiere trovarle, posso solo analizzare ciò che vedo. E che mi fa paura. Tanto.
Loop
La mia insicurezza mi ha fatto costantemente lavorare per essere perfetta. Ma perfetti non lo si è mai. Anzi. Più ci provi più diventi fallibile. E quando sbagli, spesso, spessissimo, ogni giorno su mille cose, ti senti una fallita. Nel lavoro. Nei rapporti personali. Perfino nello sport. Questo è il loop della mia vita. Questo è il loop che dovete evitare. Altrimenti sarà sempre una scalata all’Everest. Senza bombole. Senza arrivare mai. Parola della Colli
Colazione
Sei e mezza del mattino. Uno scalda il latte, che poi beve con la cannuccia da quando ha due anni. L’altro scalda il te, quattro cucchiaini di zucchero e il cucchiaio che gira rumorosamente nonostante i mille rimbrotti. L’altro immerge i biscotti velocemente nella tazza, perché ha schifo delle briciole che restano nel te. I miei tre uomini. Tre universi bellissimi, il senso di una vita. Pochi minuti e poi partiranno per la loro giornata. Ma in realtà resteranno tutti qui. Vicini vicini. Nel mio ❤️
Buona giornata!
Auguri alla radio!
Cento anni di radio, auguri! Io adoro la radio, non potrei vivere senza. Musica, informazione, intrattenimento, in casa, in auto, al lavoro. Accendi e ti senti meno sola, sempre e ovunque. E allora, a tutto volume, per un altro secolo di questa bellezza tutta Made in Italy! 🔝#radio