L’Amazzonia va a fuoco. Ma in fondo è lontana, a noi cosa interessa? Abbiamo i nostri problemi quotidiani, il fine mese, la salute ballerina, gli screzi con il collega. E poi ci sono i problemi del governo, le tasse, gli immigrati. L’Amazzonia sarà ben un problema del Brasile. Che poi sta Amazzonia dove è? Perché anche questo ci sfugge. È un polmone enorme, di 7 milioni di km quadrati, che tocca ben 9 Stati del Sud America. Ecco, se è così grande, che problema c’è se brucia un po’? Il problema c’è, eccome. Lo scorso mese sono stati distrutti 2.253 km quadrati di vegetazione. In un mese. E se brucia il nostro polmone, tutto il clima mondiale ne risente. Tutto. Viviamo nel mondo della globalizzazione, ci vantiamo di essere tutti interconnessi e non capiamo che questo è il vero problema globale. Il nostro mondo. Il mondo dei nostri figli. Come scriveva Joseph Roth nel 1938 ne La Cripta dei Cappuccini, vogliamo davvero vedere il nostro mondo tramontare “succhiando nettare da fiori velenosi, lodando il sole che si spegne come dispensatore di vita, baciando la terra che si dissecca come madre della fertilità”?
#amazzonia