Irrisolta. Irrequieta. Irriverente. Se dovessi scegliere un prefisso che mi definisce sarebbe ir-. Irriducibile anche. Sí, perché prima di mollare soccombo, e non è una qualità. Sempre alla ricerca di qualche cosa, mai paga, pronta a mettere tutto in discussione, soprattutto se stessa. Ironica, che ir qui non è un prefisso, ma l’autoironia mi salva tutte le volte che vorrei spaccare lo specchio, il computer, la testa di qualcuno. Razionale e irrazionale, incazzosa ma pronta a perdonare sempre e comunque, estroversa e incapace di mostrare il proprio cuore, muscolosa ma fragilissima, senza pelle. Una libellula con le ali forate, che sogna il cielo e si ritrova a zampettare nella palude.