Non ho mai amato i titoli e le etichette.
Ho sempre provato una sorta di fastidio in chi si presentava mettendo davanti un “dottor” o iniziando l’elenco dei suoi meriti professionali. A dire il vero, non mi sono mai piaciuti nemmeno quelli che ostentavano benessere, denaro, vestiti firmati e macchinoni. Ho scritto ostentavano, badate bene, perchè amo le belle cose e ovviamente ritengo fortunati coloro che possono permettersi agi e lussi che a me non sono accessibili. Ma l’ostentazione mi dà l’orticaria.
I so tutto io. Quelli che devono sempre e comunque farsi vedere, nella gioia e nel dolore, in salute e malattia, come se fossero sposati con la necessità di apparire.
Ho sempre creduto in chi è, non in chi si mostra. E chi è, badate bene, viene spesso fuori alla distanza. Man mano che lo conosci, che comprendi la sua profondità, le sue caratteristiche, i suoi talenti. Chi è parla semplice, si adatta a chi ha di fronte, nasconde i suoi titoli per non imbarazzare l’interlocutore, mette a proprio agio.
Adoro le persone intelligenti, ascoltare chi ne sa più di me, imparare ogni giorno qualche cosa di nuovo, da chiunque.
Non ostentate ma siate.
Non volate troppo in alto, rischiate di fare come Icaro e di finire in mare.
Regalate agli altri ciò che siete e crescete nel continuo scambio di conoscenza.
Non stancatevi mai di mettervi in ascolto e di imparare.
Siate veri. Al 100%. Sarete più vulnerabili, lo so, ma fingere è un lavoro che alla lunga logora. E, davvero, non ne vale la pena.