Sai ho provato ad essere diversa. Sí, a fare la dura e a lasciarmi scivolare tutto addosso. A fregarmene di ciò che mi circonda e ad andare dritta verso la meta. In fondo, vedo tanti che ci riescono, che ti usano e poi si scordano, che mettono al centro se stessi e gli altri a corollario dei loro bisogni. E l’impressione è che abbiano pure successo, che scavalchino le difficoltà con nonchalance, mentre io affanno come in una maratona. Sai, ho passato ore davanti allo specchio a darmi coraggio. Ore prima di dormire a dirmi lascia stare, passa, vai oltre. Ore a convincermi che ci sono momenti che per me sono fondamentali e per chi li ha vissuti con me semplice routine. Questione di prospettiva. Ci ho provato, ma non riesco a trovare l’interruttore che mette fine ai pensieri, il reset che cancella le sensazioni, la passione, il brivido, l’adrenalina. Sai, in me le emozioni sono a lento rilascio, tanto più se sono state dirompenti. Non riesco a lasciarle scemare e se chiudo gli occhi le vivo tutte, di nuovo, sperando che siano ancora lí, ad aspettarmi. Ma non ci sono. E il loro sapore da dolce diventa amaro. Eppure quanto è bello coccolare i ricordi, inseguire i profumi, riverberare i sapori. Come in una continua Madeleine. Sai ci provo ad essere diversa. Ma alla fine mi sa che vado bene così.