Quei momenti in cui ti fermi. Un attimo. Mentre sorseggi il caffè in un bar affollato. Mentre sali sull’ascensore e ti guardi allo specchio. Mentre scorri l’agenda e per un momento voli a quegli appuntamenti che non hai bisogno di scrivere. Perché li hai dentro. Li rimandi e loro aspettano. Sono quei momenti in cui sei altrove, in cui la mente si prende una pausa brevissima da tutto, anche dal corpo, e segue sentieri inaspettati. Avviene quando davvero non hai tempo, quando sei così presa da mille impegni che vorresti un cervello in più, come la memoria esterna di un computer, in cui fare backup di tutto, quando hai bisogno di tutto tranne che di distrarti. E la mente ti frega. Vola lontana. Proprio a quel pensiero che vorresti allontanare. Perché destabilizza. Perché innesca meccanismi da cui poi è difficile uscire. Perché ti attrae come l’anello di Frodo e sai che faresti la fine di Gollum. Un attimo. Caffè finito. Ascensore al piano. Squilla il telefono. Il cervello torna nei ranghi. Come te. Ma un po’ ti dispiace. Che una volta che stai volando, atterrare è sempre difficile.