Ho smesso di festeggiare il compleanno in modo tradizionale quando avevo dodici o tredici anni. La torta, le candeline, il tanti auguri stonato, i regali mi hanno sempre messo in difficoltà. Tutti lì per festeggiare me, ma perché poi? Sono più brava a dare che a ricevere, un animale un po’ selvatico diciamo così. E allora già da adolescente ho preferito regalarmi qualcosa di speciale invece di una festa. Mai oggetti, no, quelli si possono comperare sempre, solo esperienze, sensazioni, emozioni. Una mostra. Un pranzo con sapori nuovi. Un massaggio coccoloso. Una passeggiata tra le vie di un posto mai esplorato e il piacere di conoscere vedere assaporare. Un giro in moto con l’aria che si porta via tutti i pensieri. Oggi lo stesso. Un giorno in più rubato al quotidiano. Il mare. La salsedine. Il sole caldo. La focaccia. Il vino. E tutto che, magicamente, come al solito si ferma, mentre la vita per tutti scorre regolare, e io godo di questo angolo di paradiso che ancora una volta la vita mi ha regalato. Per caso, per fortuna, non lo so. Ma c’è stato. E guardando quel cielo così blu oggi, che si rifletteva nel mare forse più blu ancora, per l’ennesima volta ho pensato che questa vita è davvero semplicemente bella, bella, bella. Anno più anno meno. Con mille candeline per ogni emozione rubata.