La mia dolce metà, anche se dovrei dire tre quarti per rispettare le proporzioni, visto che lui ha il fisico e io invece sono una donna tascabile, la mia dolce metà dicevo sarà via per una decina di giorni e io, per dimostrare che in sua assenza tutto funziona, dovrò anche prendermi cura delle piante. Che sembra una cosa da poco ma, per una che riuscirebbe a far appassire un fiore di plastica, vi assicuro che è un’impresa titanica. Ieri tutte le raccomandazioni del caso: quella innaffiala solo una volta, quell’altra con lo spruzzino, quella no per carità….che poi non abbiamo una serra ma giusto qualche vasetto d’appartamento, che, devo darne atto, lui riesce a far durare oltre i limiti del prevedibile. I primi anni mi impegnavo molto in sua assenza e ascoltavo con attenzione le sue indicazioni, in fondo è un test d’amore anche questo. Ora, bè ora, sebbene lo ami molto di più, l’impegno è totalmente scemato e mentre lui ieri mi parlava io pensavo che al solito ho l’armadio pieno e un tubo da mettere. Tanto so già che arriverò al giorno prima del rientro e mi ricorderò improvvisamente dei vasetti, che a quel punto vivranno l’esperienza delle bombe d’acqua, un litro tutto in una volta. E se sopravviveranno sarà un miracolo. Lui tornerà e farà buon viso a cattivo gioco, cercando di rimediare ai miei tentativi di omicidio. Ormai lo sa. Anarchia in sua assenza, pure botanica. Se mai vorrete farmi un regalo floreale, solo fiori recisi grazie. Durano già poco di loro e mi mettono un sacco di buon umore 😉