La bellezza di un tramonto in riva al mare. La dolcezza di un abbraccio che non ti aspetti. Il suono di una canzone che ti ricorda il primo bacio dietro una siepe. L’emozione di una poesia scritta duecento anni fa e che rimanda sempre palpiti nuovi. I colori di una storia sulla tela, storia narrata e storia vissuta da chi la dipinse. La forza di una scultura e la maestosità di una costruzione che sfida ogni logica, tranne la nostra. Le parole di una frase, le frasi di una pagina, le mille pagine che compongono il libro che ancora devo scrivere. Quanta bellezza abbiamo tra le mani, quanta letteratura, arte, fotografia, musica, cultura. La nostra cultura. Che oggi più che mai è un olio dolce che lenisce le ferite di un mondo che brucia. E allora chiamatemi struzzo, ma io questa sera la televisione la spengo e lascio che l’otium riempia la mia anima.
Ormai la spengo ogni sera prima che mi spenga lei