Ho smesso di scrivere per un po’. O meglio ho scritto tantissimo negli ultimi mesi, ma non di me. Mi sono concentrata sul lavoro e le parole sulla carta stampata hanno risucchiato le lettere per comporre le altre. Quelle del mio cuore. Passavano i mesi e io mi svuotavo. Dei sorrisi, dell’adrenalina, della voglia di reinventarmi. Pian piano ho smesso di avere stimoli. Sembra assurdo ma le montagne di parole dei miei articoli aumentavano il silenzio dentro di me. Ma come sempre nella mia vita, quando ero stremata e disillusa, è arrivato qualcosa che mi ha risvegliato. Ho ricominciato a scrivere per me. Una frase, un verso, un pensiero. Ho iniziato a viaggiare di nuovo con la mente. Ho ripreso a sognare attraverso la tastiera. E pian piano mi sono ritrovata. C’è una canzone di Tiziano Ferro che mi descrive perfettamente e racconta proprio questa mia vita, fatta di alti e bassi, di stop e ripartenze, di stelle e abissi terribili. Ve la lascio qui. Si chiama La fine. Che in fondo fine e inizio sono due facce della stessa medaglia.