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Maturità

Dal 1993, ovvero dall’anno precedente al mio esame di maturità, ho l’abitudine di leggere le tracce degli elaborati assegnati e di provare a svolgerle. Tutte, ovviamente. Sì, lo so, sono strana, ma scrivere mi piace e, soprattutto, mi piace mettermi alla prova anche di fronte a temi a me poco affini. Così, anche quest’anno, ho scaricato le tracce e ho iniziato a lavorarci. Non ho naturalmente già prodotto gli elaborati, per quello mi prendo un po’ di tempo, come se fosse una settimana enigmistica, però mi sono fatta un’idea. Primo, credo che quest’anno ci siano stati davvero molti spunti interessanti, a parte le analisi del testo, che mi sono apparse lontane dai ragazzi. Ammetto che la poesia di Pascoli mi abbia all’istante ricordato il mio passato da pendolare, sia sulle supposte della linea per Pavia, sia sul carro bestiame della Mortara – Milano, con la morte di ogni idillio pastorale e con il rifiuto mentale di affrontarne l’analisi. Non meglio per Verga, che la povera Nedda incarna tanta disperazione, miseria, temi che abbiamo sotto gli occhi in ogni telegiornale e non solo, cosicchè il Ciclo dei Vinti è un’attualità che faccio fatica a commentare. Scartate quindi le analisi letterarie, (che peraltro sono sempre state il mio forte, perchè meglio tuffarsi nella fiction che trattare di un’attualità spesso scomoda…) ho affrontato le altre tipologie, trovando tanti spunti interessanti. Dal razzismo del testo della Segre, ai cambiamenti climatici nell’analisi del nobel Parisi, di sicuro avrei però scelto la proposta da “Musicofilia” di Oliver Sacks. Forse influenzata dal recente concerto degli Stones, è comunque innegabile che la musica rappresenti un linguaggio universale dal valore altissimo e che la mia vita non sarebbe la stessa senza le note sul pentagramma. Che dire per esempio del Va pensiero cantato dal coro ucraino in una Odessa minacciata dai missili russi? Brividi. Interessante anche lo spunto sul Covid, scelto dal 20% dei maturandi, ma che io avrei evitato perchè non se ne può più. Sapete quando vedete e leggete le stesse cose per mesi? Che noia, che barba, tenendo conto anche che la pandemia non è finita e tutto ancora può succedere. Ma la traccia più scelta è stata quella sui social, sul mondo interconnesso, sulla nostra identità virtuale: tema attualissimo e che i ragazzi conoscono bene. Mi piacerebbe leggerli i loro elaborati, per capire il loro punto di vista, per vedere se davvero si rendano conto di opportunità e pericoli della rete. Personalmente avrei evitato anche questo tema, perchè, come per il Covid, sono satura di social. Sì, avete letto bene, lacolli.com è satura. Colpa degli ultimi due mesi, in cui la campagna elettorale ha messo in condivisione così tante parole, commenti, repliche, discussioni da riempire il mio cervello di voci, spesso inutili. Memoria piena, meglio concentrarsi sulla musica. E sulle varie ed eventuali. Che quelle, si sa, non stancano mai.

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