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Rabbia

Quel momento in cui senti di non poter più trattenere la rabbia che hai dentro, anche se ce la metti tutta, da una vita. Una rabbia fatta di silenzi, di pugni sui muri, di lacrime sotto la doccia. Una rabbia fatta di unghie mangiate, di corse senza fiato, di parole non dette aggrovigliate nel cervello. Una rabbia che esce da tutti i pori, nella vita intensa che ti sei organizzata per non pensare, nelle sfide sempre più altre che ti sei posta. Tutto per non pensare. Tutto per reprimere quella rabbia lì, quella che amareggia il cuore e non ti lascia mai vivere serena. Quella che in fondo è il motore dei tuoi giorni e che devi ringraziare, perchè ti ha spinto sempre più in alto, come una benzina che avvelena ma che dà anche energia. Arriva un momento che non riesci più a contenerla la rabbia. E la sputi addosso al primo che ti capita a tiro e fai dei danni. Quante volte succede, che poi resti sola e dicono che hai un carattere di merda. No, signori, sono troppo buona, non ho un brutto carattere. Se avessi un brutto carattere e le palle, non avrei mandato giù tanti rospi in silenzio, mettendo in discussione sempre e solo me stessa. Facendomi del male per non farne agli altri, troppo impegnati a puntare il dito verso di me, invece di fare un sano esame di coscienza. La rabbia fa male, la rabbia ci rende deboli, la rabbia fa venire la cellulite. E noi ci siamo stancate di tesserla come la tela di Penelope, in attesa di un abbraccio che non arriverà mai. Sappiatelo.

(1) Commento

  1. SALVATORE PALMIERO dice:

    idem per la caparbietà.

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