E all’improvviso ti senti inutile. Per diciotto anni hai vissuto per loro, per i loro tanti bisogni, orientando ogni scelta a loro vantaggio. Per anni, i pensieri dominanti sono stati i pannolini, l’allattamento, le pappe, la pediatra, le vaccinazioni, l’asilo, la cartella, l’iscrizione alla scuola di musica e al corso di tennis, le feste di compleanno. Ogni decisione personale e professionale è stata determinata dalle loro necessità, perchè loro erano (e sono) il centro della vita. Il primo pensiero al risveglio e l’ultimo prima di dormire. E, in cambio, un amore senza fine. Quel loro chiamare mamma dieci, venti, cento volte al giorno, soprattutto quando eri sotto la doccia o in bagno. Quel loro abbracciarti all’improvviso, voler venire in braccio, starti attaccati come cozze in ogni momento. Quel loro guardarti come se fossi l’essere più bello al mondo, una dolcezza unica, sincera, totale. E poi, un giorno, sono diventati grandi. Sono ancora il primo pensiero per te e lo saranno in eterno. Ma tu non sei più il loro primo pensiero. Giorni interi in casa senza che ti rivolgano la parola, connessi con altri mondi, impegnati in altro, e tu, fuori. Se provi a chiedere, dove una volta c’era un fiume in piena di racconti, ora c’è il silenzio di chi vuole farsi i fatti suoi. Ti ripeti che è giusto così, che è normale così. Che un figlio non è cosa tua, ma un essere indipendente, che deve volare con le sue ali. Che adesso devi tenerli d’occhio, in quella fase difficile che è l’adolescenza, ma da lontano, lasciandoli liberi di fare le loro scelte, di sbagliare anche, perchè solo sbagliando si diventa grandi. E che ora puoi scegliere, pensando solo a te stessa e al tuo compagno di una vita. Bello, no? Sì, sì, certo. Sei ancora giovane e ci sono un sacco di progetti accantonati. Eppure ciò che vorresti ora, sì proprio ora, in un caldo pomeriggio di giugno, sarebbe vedere il tuo bambino che ti viene vicino e che ti dice “Mamma, in baccio” e poi ti stringe forte, cuore contro cuore. Che di tanta libertà ora, forse, non sai che fartene.