Una delle domande più ricorrenti quando dico di aver appena pubblicato un libro è “di cosa parla”? Che, a dirla tutta, è una domanda difficilissima. Sì perchè per rispondere devi frenare la voglia di raccontare tutta la storia (voglia che è innata in me, perchè se l’ho scritta è perchè vorrei che tutti la sapessero, ma se la racconto a tutti poi nessuno compera il libro e l’editore Le Mille e Una pagina mi dice un parere…) e nello stesso tempo, però, se non racconti la storia, la banalizzi. Sì perchè “Compleanno inglese” ha come protagonista Laura, una 51enne apparentemente appagata, due figli, un marito già in pensione, un lavoro da insegnante e tanti sogni in un cassetto ben chiuso a chiave da tempo. Una signora per bene, con le prime caldane pre menopausa, sportiva, fortemente autoironica, pronta a vivere la sua non più giovinezza passeggiando mano nella mano con quella botta di culo che è il marito, bello, bravo e pure paziente. Capite che, se io vi dico così, voi il libro non lo comperate? Perchè, detta così, Laura sembra la mamma del Mulino Bianco o, peggio, una di quelle infulencer attempate che vanno oggi, a cui sembra andare tutto bene, così perfette da essere stucchevoli. Ma Laura, cari miei, visto che esce dalla mia penna, non può essere perfetta. E’ un vulcano che ribolle, è sempre in viaggio con la fantasia, rivive il passato con più rimorsi che rimpianti e non c’è nulla di peggio. In questa situazione accade un evento che ribalta tutto. Uno tsunami che toglie ogni certezza per il futuro. E la storia che volevo raccontarvi è questa. Di come si reagisce di fronte al mondo che crolla, di come lo fanno uomini e donne, perchè questo è un romanzo scritto da una donna, ma non per un pubblico femminile. E’ scritto per voi. E quanto mi piacerebbe che lo leggeste tutti. E non per vendere i libri, quello importa sì, ma il nocciolo è un altro. Perchè vorrei discutere insieme a voi di cosa sceglie di fare Laura, di come reagisce e di cosa invece avreste fatto voi. Perchè Laura è uscita dalle pagine ed è diventata una mia amica e adesso mi chiede se ha fatto bene a fare ciò che ha fatto, oppure no…cosa le dico?!?