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Tentativi di normalità

Tentativi di normalità in un sabato di giugno che sembra ottobre. Ieri sera ci abbiamo provato. Aperitivo in piazza, nonostante il freschino, e poi pizza in un ristorante, la prima da febbraio. Bene, ma non benissimo. Non lo so, il clima è strano, e non parlo del meteo che, come da programma, dopo mesi di bel tempo, ora regala temporali e un’arietta autunnale. No, parlo del clima tra la gente. Ce n’è poca in giro, poca per un sabato sera d’estate, mascherata e attenta alle distanze: qui non ho visto gli assembramenti di cui parlano i telegiornali, ma siamo in provincia, se c’entra qualcosa. Poca gente, tanti locali chiusi, negozi vuoti. Meglio così, dirà qualcuno, visto che l’emergenza non è rientrata, soprattutto in Lombardia. Già. Però uscire fa un po’ male al cuore. Combattuti tra la voglia di un sabato sera normale e il disagio del momento, che ci spinge sul divano, tranquilli, protetti, a casa nostra, pizza nel cartone e birra dal frigo. Passerà. Ma io ieri sera avrei voluto andare in centro alla piazza e urlare “non ne posso più! Rivoglio la mia libertà! Virus ci hai rotto!” e so che in molti si sarebbero uniti al mio grido. Poi però ci sarebbe stato assembramento e ho preferito desistere. Lo scrivo qui, in questa piazza dove si può urlare tutto insieme senza il rischio di contagio. Buona domenica ❤️

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