Ho iniziato a leggere a quattro anni e non ho più smesso. Di tutto. Racconti, gialli, thriller, classici, storici, storie vere. Mi sono persa mille e mille volte nelle pagine e ho avuto amici unici nei personaggi che ho incontrato. Ho riso, ho pianto, mi sono anche arrabbiata leggendo. Molti libri non mi sono piaciuti, anche se ho provato in tutti i modi a portarli a termine. Niente da fare. Perché i libri sono come le persone, alcune le adoriamo, altre le sopportiamo, altre ancora proprio non ci toccano, altre infine le evitiamo perché troppo distanti da noi. Ecco io ho un culto per i libri, per le loro copertine colorate, per il profumo della carta, per la loro essenza materiale. Non amo leggere ebooks ma mi adatto, perché non c’è stato giorno della mia vita che non abbia avuto una storia tra le mani. Detto questo, potete immaginare come possa sentirmi leggendo i vostri commenti al mio ultimo libro? È un’esperienza unica. Regalarvi ciò che io ho provato per tutta la vita è una sensazione che mi scuote nel profondo. Che mi dá gioia, pura e semplice. Grazie di cuore. Ora però mi aspetta Isabel Allende e il suo ultimo romanzo e lei, bè lei non posso proprio farla aspettare ❤️
Estate
Eppure io la sento nell’aria l’estate. La sento nelle giornate lunghe e nelle prime zanzare. È più timorosa degli altri anni, è vero, ma, ogni giorno che passa, si fa più prepotente la voglia di viverla. Tanta voglia di uscire. Con la mascherina, oggetto immancabile insieme agli occhiali da sole e il cellulare, con le precauzioni ok, ma uscire. Bere uno spritz, anzi due, mai così freschi, mai così buoni. Cantare a squarciagola le nuove hit e chiedersi quale sarà il tormentone. Truccarsi, pettinarsi, vestirsi, taccarsi. Ecchecavolo, io sono questa, non la sorella sciatta e in tuta a cavallo basso, pantofole e sguardo annichilito della quarantena. Io sono quella che ha voglia di ridere così tanto che lo capisci anche se ho la mascherina che sono felice di uscire. Io sono quella che ne ha basta di sentire parlare di ospedali, virus, percentuali. Voglio illudermi che si possa godere di un’estate senza cifre, senza grafici, con qualche limite ma con tante opportunità. Qui in Italia, il posto più figo del mondo, con la cucina migliore, il mare migliore, le montagne migliori e, sí, anche gli uomini migliori. Avanti tutta! Che sia un’estate alla sapore di sale, perché dopo tanto buio vogliamo il sole!!!!
Tentativi di normalità
Tentativi di normalità in un sabato di giugno che sembra ottobre. Ieri sera ci abbiamo provato. Aperitivo in piazza, nonostante il freschino, e poi pizza in un ristorante, la prima da febbraio. Bene, ma non benissimo. Non lo so, il clima è strano, e non parlo del meteo che, come da programma, dopo mesi di bel tempo, ora regala temporali e un’arietta autunnale. No, parlo del clima tra la gente. Ce n’è poca in giro, poca per un sabato sera d’estate, mascherata e attenta alle distanze: qui non ho visto gli assembramenti di cui parlano i telegiornali, ma siamo in provincia, se c’entra qualcosa. Poca gente, tanti locali chiusi, negozi vuoti. Meglio così, dirà qualcuno, visto che l’emergenza non è rientrata, soprattutto in Lombardia. Già. Però uscire fa un po’ male al cuore. Combattuti tra la voglia di un sabato sera normale e il disagio del momento, che ci spinge sul divano, tranquilli, protetti, a casa nostra, pizza nel cartone e birra dal frigo. Passerà. Ma io ieri sera avrei voluto andare in centro alla piazza e urlare “non ne posso più! Rivoglio la mia libertà! Virus ci hai rotto!” e so che in molti si sarebbero uniti al mio grido. Poi però ci sarebbe stato assembramento e ho preferito desistere. Lo scrivo qui, in questa piazza dove si può urlare tutto insieme senza il rischio di contagio. Buona domenica ❤️
Buone vacanze
Ultimo giorno di scuola di un anno bislacco. Basta lezioni online, collegamenti con classroom, chat infinite e imprecazioni quando il Wi-Fi non funziona a dovere. In un anno normale, oggi, avreste festeggiato in classe con cori e risate e, giunti a casa, avreste buttato lo zaino in un angolo, finalmente liberi. Ora è un po’ tutto smorzato. Si spegne il pc e si salutano i prof via chat. Questi prof a cui è stato richiesto uno sforzo unico, una capacità di adattamento immediata e senza preavviso, con il compito improbo di tenere desta l’attenzione per mesi in studenti che magari seguivano le lezioni comodamente spaparanzati sul divano o nel letto. È stato un anno difficile. Ma ce l’avete fatta. Bambini, ragazzi, professori, dirigenti, mamme. Siamo tutti promossi e ce lo meritiamo. Ora è tempo di vacanze, almeno per chi non ha esami. Vi auguro che siano libere e indimenticabili, di quelle che ricorderete per sempre perché bellissime. Dopo tre mesi di clausura, vi meritate aria, luce, mare, vento e soprattutto felicità. Buone vacanze ❤️
Libertà
Mi sono svegliata sotto un cielo diverso. Un cielo punteggiato di nuvole, alcune chiare, altre scure, laggiù dietro alle montagne. Aprire gli occhi, vedere un panorama diverso e sentirsi liberi è stata una cosa sola. Non avevo bisogno di cene o apertivi, avevo bisogno di questo. Della possibilità di muovermi senza vincoli. Di una passeggiata tra i boschi e del Sesia che scorre tumultuoso mentre ne costeggio la riva. Semplicità e tranquillità. La guerra contro questo virus è ancora lunga, ma queste finestre di vita normale ricaricano e danno forza per andare avanti. Oggi si rientra, che, ovviamente, dopo una primavera di sole, ora che possiamo spostarci il tempo ha deciso di variare in pioggia. Ma va bene così. Questi mesi ci hanno insegnato a godere delle piccole cose. E a me bastano gli uccellini sugli alberi davanti a casa, il prato verde appena tagliato, l’aria frizzantina e le mie montagne vicine. Buon fine settimana miei cari ❤️