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Madeleine

Ogni volta che entro in bagno, lo vedo e la penso. Sempre. Me lo aveva regalato di ritorno dalla Costa Azzurra, dove trascorreva tutti gli anni una vacanza con suo marito e il nostro fantastico Stefano. E immancabilmente mi portava qualcosa. Una saponetta, un’acqua profumata, un piccolo oggetto che voleva dire “ti ho pensata”. Eppure non siamo mai state amiche. Semplicemente ci eravamo conosciute in biblioteca, dove Stefano collaborava come volontario, preciso, attento, speciale. Si, speciale, come sono i ragazzi come lui. Lei sorridente, colorata, estroversa, così vitale da riempire la stanza della sua luce. Una mamma forte, fortissima, l’ho sempre pensato, anche quando non ci siamo più viste spesso, perché sia io che Stefano non abbiamo più frequentato la biblioteca. Abbiamo continuato a seguirci sui social e a fare due chiacchiere se ci incontravamo per strada. E questo asciugamano sempre lì, su quel calorifero, di bellezza, tolto solo per essere periodicamente lavato. A ricordare la bellezza del suo cuore. Poi, la tragedia. Il virus se l’è presa e portata via, lasciandoci tutti sgomenti. Ma tu sei sempre con me, dolce Tiziana. Ogni volta che guardo questa lavanda, ti penso. Spesso accarezzo la superficie morbida del tessuto e poi ti mando un bacio. Perché non eri una mia amica, ma mi hai dato più di tante che ho indicato con quel nome. E, senza saperlo, mi ha ricordato come siano importanti i piccoli gesti nei confronti di chi amiamo, piccoli oggetti che ricordino loro che noi ci siamo. Perché la memoria a volte è labile e servono dolci Madeleine a riportare in vita nel cuore le persone speciali come te.

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