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Metà e metà

Non so voi, ma io mi sento come quando da piccola andavo in spiaggia, ma non potevo fare il bagno perché il giorno prima non ero stata bene. Me ne stavo sotto l’ombrellone, con la maglietta, a guardare le onde, il mare, e mi chiedevo che cosa facessi li. Per me spiaggia è uguale a bagno e se non posso tuffarmi, bè faccio un giro in passeggiata. Oppure come quando anni fa mi hanno invitato a mangiare la raclette e non ho potuto rifiutare: per una intollerante al lattosio, che adora però il formaggio, ma l’effetto crampo colite notte insonne è una certezza, è un supplizio, ve lo assicuro. Ecco io mi sento un po’ così in questa fase 2. Avrei voglia di uscire, prendere aria, pedalare in relax, e ok, questo lo posso fare, ma devo stare attenta se incontro qualcuno che conosco, fare due chiacchiere solo a distanza, mascherina, lava le mani prima, dopo e magari anche durante. Amuchina al posto della crema solare, tanto per non sbagliare. Un caffè da asporto, ma se mi togli il bancone e le chiacchiere da bar, a me fa più tristezza che gioia. Ecco. Vorrei ma non posso. Tra diligenza e paura. Sospesa per due settimane, in attesa dei numeri del contagio. Siamo stati bravi? E allora potremo avvicinarci un po’ di più. Abbiamo fatto i cattivi? Chiusi in camera e gettiamo via la chiave. Inutile che piangi, avresti dovuto pensarci prima. Me lo dicevano sempre i miei genitori. E questo ha fatto di me una che si regala seghe mentali come se non ci fosse un domani. Pensiamoci, pensateci. Rispettate le regole. Vogliamo la libertà, quella vera. Vogliamo ripartire, senza freno a mano tirato. Vogliamo vivere, senza se e senza ma. Quando? Credo proprio che dipenda da noi 😉

(1) Commento

  1. ⋖Pat⋗ dice:

    Concordo. Un po’ di prudenza non è mai troppa, questo virus è un bastardo con la B maiuscola…

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