Nella mia città abitava una ragazza. Una di quelle che non passava inosservata, mai. Non solo perché era bella, ma perchè aveva stile, in ogni occasione. Camminava per le vie del centro con il suo andamento un po’ dinoccolato e non potevi fare a meno di notarla, come se fosse sulla passerella di uno stilista affermato. Si muoveva con grazia e naturalezza, mai appariscente eppure in grado di catalizzare ogni sguardo. Indossava vestiti particolari e quante volte avrei voluto copiarla, ma sarei stata come Mafalda che indossa i vestiti della mamma, goffa dove lei era elegante, ridicola dove lei era originale. Si era ammalata, questa ragazza, già tanti anni fa, uno di quei mali che si affezionano a te e per quanto li combatti alla lunga vincono loro. E anche nella malattia, quanto era chic! Con quei cappelli e quelle fasce in testa, la malattia fatta stile. La malattia se l’è portata via e la nostra cittadina da ieri è orfana del suo stile e della sua bellezza. Noi, un po’ paesani, un po’ campagnoli, a guardarla a metà tra l’invidia e l’ammirazione.
Nella mia città abitava una ragazza. Ora è una stella un cielo, ammirata da tutte quelle intorno a lei, ne sono sicura. ❤️