Ragazzi che bullizzano un anziano disabile. L’ennesima violenza su una donna. L’omicidio suicidio di un uomo per gelosia. Un mondo di violenza in una manciata di notizie. Violenza di cui forse non ci sorprendiamo neanche più, perché reiterata, quotidiana, che invade i social, i giornali, la tv, le chiacchiere da bar. E che invece fa male perché gratuita, senza motivo. Non c’è alla base una vendetta, un oltraggio, una qualunque ragione che ci aiuti non certo a giustificarla, ma almeno a capirla. Violenza pura. Perversa. Odiosa. Che dobbiamo far di tutto per combattere, insegnando ai nostri figli i valori che stiamo perdendo, il rispetto, le regole, il rigore, la tolleranza. Perché così non andiamo da nessuna parte. Anzi, no. Così andiamo in rovina, senza dubbio.
Vivemus et amemus
Adoro la vita. Più invecchio e più mi rendo conto di quanto sia fantastica. Imprevedibile, emozionante, misteriosa. Adoro l’idea che ci sia un lato che non possiamo afferrare nè determinare e nello stesso tempo che siamo davvero liberi di costruirla a nostro piacere. Come se ci fossero stati dati dei mattoncini Lego, che possiamo montare come ci pare e poi rimontare ancora, e ancora. La vita è gioia, dolore, affanno, amore, così tanti sentimenti e sensazioni, diversi, contrastanti, inafferrabili. Ed è fantastico che i protagonisti di questa cosa così unica siamo noi. Sí, noi. Unici come la vita, anche se siamo i primi a non crederci. Unici, particolari, incredibili. Vivemus et amemus, come diceva Catullo, e non molliamo mai (come dice Lacolli 😜)
Libertà
Libertà. Ma che cosa è la libertà? Noi siamo nati liberi, in un Paese libero, in cui possiamo dire ciò che vogliamo, scrivere ciò che vogliamo, fare ciò che vogliamo. Per questo non sappiamo cosa è la libertà. Come tutte le cose scontate, è una parola svuotata di senso, un concetto che sa di passato, un pensiero filosofico che ci fa belli nelle frasi ad effetto sui social. La libertá è prima di tutto rispetto degli altri. Lo dimentichiamo troppo spesso. Siamo tsunami che si muovono nel mondo, calpestando i diritti altrui senza accorgercene e inquinando la nostra bella terra, sventolando un concetto di libertà che è invece noncuranza, egoismo, trascuratezza. Siamo liberi invece se siamo consapevoli della nostra storia, dei nostri diritti ma anche dei nostri doveri, dei nostri limiti e delle leggi che governano la convivenza civile. Libertà è educazione. Libertà è voglia di conoscere. Libertá è la mia mano nella tua, che si stringono senza catene. Un mondo libero è un’utopia per cui vale la pena di lottare. Sempre.
#25aprile #libertà
Travelling
Viaggiate. Più che potete. Non importa andare lontano o scegliere mete costose. Prendete l’auto, il treno o anche solo la bici e muovetevi. Immergetevi in un paesaggio nuovo, assaggiate ricette mai provate, curiosate tra la gente. Viaggiare apre il cervello e ci costringe a confrontarci con realtà diverse da quelle cui siamo abituati. Ci fa capire che siamo solo una piccola parte dell’ingranaggio del mondo e ci aiuta a relativizzare i nostri problemi. Nutre anima, cuore e occhi e ci restituisce alla nostra quotidianità rinnovati e più consapevoli. E se non potete muovervi, leggete libri di viaggio, guardate documentari, informatevi, alimentate la vostra voglia di sapere. Non fermatevi. Arroccarsi nel proprio orticello vuol dire rinunciare a vivere. La vita è un viaggio, viviamola viaggiando 😉
Carne
Non voglio essere magra. No. Lo sono stata per tanto tempo ed è stato un casino. La società ci dice che magro é bello, sano, in forma. Mi spiace ma non è sempre così. Spesso magro è denutrito, debole, malato. Non si devono fare generalizzazioni, lo so, sono sbagliate a prescindere. Io però voglio essere forte. Dentro e fuori. E non mi fanno impazzire i miei addominali, vorrei un ventre meno muscoloso, più morbido, ma è venuto fuori così. Perché la via che ho trovato io per essere forte e in forma, instancabile, produttiva, felice, di buon umore, è l’attività fisica. La buona alimentazione. Il bicchiere di vino quando serve. Le serate tra amici. Voi non avete idea quanto sia bello guardarsi e non vedere le ossa. Non sentire le ossa. Ma sentirsi protetti da muscoli e carne. Come uno scudo contro le difficoltà. Amare la morbidezza, dove prima c’erano spigoli. E anche il carattere è più morbido, meno spigoloso. Questa è la via che ho trovato io ma ce ne sono mille altre. L’importante è trovare la propria, l’importante è star bene nella propria pelle, senza adeguarsi a nessun modello ma amando ciò che siamo. Accettare se stessi é il primo passo verso la felicità ❤️
Greggi
Le voci fuori dal coro sono quelle che danno fastidio, perché stridono con il pensiero dominante. Eppure sono le uniche in grado di farci riflettere e di portare cambiamento. Pensate a Gesú. Che siate credenti o meno. Intendo il Gesù personaggio storico, un uomo carismatico, controtendenza, in grado di muovere le folle e di diffondere un messaggio nuovo. Fino in in fondo, fino alle estreme conseguenze. Ecco, sono questi gli uomini che fanno progredire il mondo, che insinuano il dubbio, che scardinano le certezze e ci costringono a pensare. Non siate pecore alla ricerca di un pastore, ma siate i pastori di voi stessi. Scardinate le usanze comode e abbiate il coraggio di esprimere le vostre idee. Può darsi che vi ritroverete soli, ma meglio essere veri, unici, inimitabili che numeri di un gregge senza meta.
Notre Dame
Fa male. Tanto. Le fiamme che ardono Notre Dame lasciano attoniti, senza parole. Quel fuoco si porta via un elemento unico del mondo in cui siamo cresciuti oltre che un’opera d’arte che ha resistito ai secoli, alle rivoluzioni, ai bombardamenti. Parigi é Notre Dame, come Milano è il Duomo, Londra il Big Ben, Berlino la Porta di Brandeburgo. E il pensiero che i miei figli non potranno più ammirarla, maestosa in Ile de la Citè, mi lascia sconcertata. Mille anni di storia portati via in qualche ora. Questa sera non ci sono francesi, spagnoli o inglesi, questa sera non ci sono campanilismi. No. Questa sera c’è solo il lutto umano e la consapevolezza che domani il mondo sarà meno bello.
40, maledetti 40
40 anni e non sentirli. Fosse facile. Per noi donne, i 40 sono un passaggio difficile, pieno di incognite e nuove prospettive. Il fisico dá segnali, e non sempre ci piacciono: le rughe, la stanchezza, quei rotolini che si appoggiano lì, anche a quelle che sono sempre state secche e fiere del loro “mangio e non ingrasso”. Per non parlare di tutto il turbinio che avviene nel cervello. Uno tsunami in confronto è un temporale estivo. Ci svegliamo stanche di tutto e di tutti, con la voglia di fare, fare, fare, con la sensazione fastidiosa che stiamo perdendo tempo in una vita piatta, monotona, sempre uguale. Che noia, che barba. Se abbiamo figli, rivendichiamo il tempo per noi stesse, visto che abbiamo passato anni tra pannolini, pappe, vomitini e giri dalla pediatra un giorno sì e uno anche. Se non ne abbiamo ma ne desideriamo, siamo assatanate e inquiete, con l’orologio biologico che urla “manca poco, sbrigati!”. Se non ne vogliamo sapere, ci iscriviamo a tremila corsi per imparare più cose possibili, non manchiamo una mostra o un film, perché dobbiamo essere sempre sul pezzo, aggiornate, attente, perché la società ci vuole multitasking sempre e comunque. Insomma, un casino sti quaranta. Per non parlare di quelle che si mettono in gara con le ventenni, gara stupida in verità, che i vent’anni non tornano ed è solo una gran fatica. E allora si cominciano i giri dal chirurgo estetico, anche quelle che proclamavano “ah, io, mai! Amo le mie rughe!”, si passano pomeriggi in palestra, sfinite ma senza ammetterlo, si provano tutte le diete, paleo, vegan, cheto, e chi più ne ha più ne metta. I 40 ci turbano care mie, almeno i primi due o tre anni. Poi passa. E tutto diventa più relativo. Ci si assesta, o almeno così dovrebbe essere. Perché la gara contro il tempo ha la sola conseguenza di renderci acide, nervose, scontente, decisamente nevrotiche. E tutto questo ahimè fa venire più rughe di una sana risata di fronte ai pantaloni che non si chiudono o alle occhiaie tipo panda che una volta non avevamo. Vogliatevi bene, amiche mie. Ogni età ha la sua bellezza: assaporatela fino in fondo e guardate avanti, mai indietro.
Silenzio
Ci sono giorni che chiedono solo il silenzio, rotto al massimo da un bel vinile che gira sul piatto riempiendo le pareti della nostra musica preferita. Si parla troppo in questo mondo e si ascolta sempre meno. Si scrive tanto, tantissimo, e si legge poco. In primo piano, vogliamo il nostro viso e il nostro corpo sulle copertine dei giornali e nelle home dei social, ma non ci accorgiamo degli scatti meravigliosi che ci regalano i nostri occhi ogni giorno. Sono giorni dedicati all’apparire e sempre meno all’essere, quando invece sarebbe splendido che essere e apparire andassero a braccetto, in una coerenza che è sincerità. Ascoltate chi vi parla e soprattutto chi non lo fa, chi cerca uno spunto nei vostri occhi, chi ha bisogno di voi ma non ve lo dirà mai. Dedicate tempo al silenzio e guardatevi dentro. Quante volte ci mentiamo per paura della verità? Quante volte ci immergiamo nel rumore per non sentire la voce dentro di noi? Quante volte intasiamo l’agenda di impegni per non fermarci a pensare? Conoscere se stessi e interrogarsi senza paura, nel silenzio di una domenica di pioggia, è il punto di partenza per una vita vissuta pienamente.
Le donne non si arrendono
Le donne non si arrendono facilmente. Hanno in sè una forza ancestrale, che le porta a resistere, a rialzarsi mille volte, a piangere mari di lacrime e a trovare sempre la forza per un sorriso.
Le donne amano prima con la testa e poi con il corpo. Non illudetevi di possedere una donna solo perchè l’avete portata a letto: è la sua mente che dovete conquistare, non i suoi occhi.
Le donne danno tutto ma sanno anche riprenderselo con gli interessi. Non ingannate una donna, perchè quando se ne accorgerà sperimenterete davvero di cosa sia capace la mente femminile.
Le donne camminano su questa terra indossando i vestiti più diversi, mamme, mogli, compagne, amanti, ma soprattutto donne, complesse e incomprensibili, talentuose e imprevedibili, sorprendenti nel loro passare dal broncio al sorriso nello spazio di un clic.
Le donne. Come non amarle? Impossibile. Su di vertiginoso paio di tacchi 12 o a piedi nudi riempiono l’aria con il loro profumo, il vento con le loro parole, la vita con la loro energia.