Quando ero una bambina, il festival di San Remo era vissuto a livello condominiale. Ci si trovava a casa di uno o dell’altro, le mamme bevevano il caffè, poi ognuno prendeva foglio e penna e si davano i voti ad ogni canzone. Ricordo una vicina che, ogni volta che usciva Cristian con il suo sorriso a 50 denti, gli dava 10 prima ancora che l’orchestra iniziasse a suonare. E quella che, dimostrando un intuito degno di un talent scout, aveva dato 10 a Vasco nel 1983, quando con Vita Spericolata si era classificato penultimo. Non vi dico i commenti su vestiti, acconciature, trucco, oltre che sulle canzoni. Perché San Remo è un evento unico e sinceramente non capisco lo snobismo di molti che “ah io San Remo non lo guardo” “ah neanche so che canzoni ci sono” “ah che noia”. A parte che è impossibile che non sentiate le canzoni, perché dovreste non accendere la radio da oggi a fine maggio. Se non volete guardarlo, che bisogno c’è di scriverlo? Leggetevi un libro e bon. Io San Remo lo guardo. Con penna, foglio e anche il cellulare per leggere i commenti sui social e i whatsapp della mamma. E poi, quanto è figo Matteo Bocelli?!?!?
Anche a me Sanremo piaceva, lo vedevo per spettegolare, per i vestiti per le canzoni ovviamente. Mia madre rimaneva sulle sue e non partecipava, e ancora oggi non ha cambiato idea. Ora non lo seguo per ovvie ragioni di lontananza, ma con le ultime conduzioni mi aveva lasciato l’amaro in bocca. Seguivo solo le canzoni alla radio. Io adoro la radio!!! Buona giornata!