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Verso il 2019

Scattato il countdown di fine anno. Il primo a dare il via è stato Facebook con l’album dell’anno. Ci fosse una volta che Zuckerberg becca le foto dei momenti migliori, quelle in cui ti sentivi figa, quelle da ricordare. Mai. Anche quest’anno porta tra i ricordi momenti insignificanti, la foto della colazione, quella con le occhiaie da panda del wwf, quella con l’amica che ti ha poi fatto il peggiore dei dispetti. Arriva poi Instagram e il suo best nine, una carrellata di immagini tutte uguali, che dimostrano la tua fantasia zero nei selfie. Iniziano poi gli Amarcord di chi ha avuto un anno orrendo e di chi, invece, ha fatto i botti. Sui giornali, alla tv, in rete. E poi compaiono Paolo Fox, Astra e perfino una, che non so chi sia, che mi manda un messaggio in messenger e mi chiede se vuole che lei mi legga le carte. Anche no. Che, se devo essere sfigata, preferisco il gusto della sorpresa, se devo avere fortuna, lascia che arrivi inattesa. Resoconti? Che dire, è stato un anno tosto. Impegnativo. Come quello di tanti. Ricco di novità e di occasioni, ma anche di fregature. Un anno in cui ho messo a fuoco le mie priorità e, senza rimpianti, ho dato un calcio a zavorre che mi portavo dietro. Un anno pieno di amore, viaggi, parole, musica, natura. Un anno di soddisfazioni lavorative, di tante conoscenze importanti, di amicizie che si sono consolidate. Un anno in cui sono diventata consapevole. Della mia età, di ciò che posso dare agli altri, di quello che ho e di quanto sia prezioso.

Progetti? Mah. Forse per la prima volta nella mia vita, non ne voglio fare. Il progetto sono io, al centro, con la mia famiglia. Mano nella mano con il mio lui sul cammino di questa esistenza, che è ogni giorno una scoperta e una scommessa. Sperando che i sorrisi siano tanti e le lacrime la manifestazione di un’emozione.

#buon2019

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