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L’uomo che ci piace

E’ inutile che vi affannate. L’uomo tosto, quello che vi tiene sulla corda, quello che vuole sempre dire la sua, quello che mmmm che nervi, ecco quello è quello che ci piace. Per cui facciamo follie e siamo pronte a ribaltare il mondo. Anche se non lo ammetteremo mai, ovvio.
Capita che ci imbattiamo nel tipo carino, dolce, tenero, remissivo, che ci dice sempre sì, che ci fa fare tutto quello che vogliamo, che diventa vegano se noi lo siamo, che comincia ad amare il mare che aveva odiato fino al giorno prima solo per compiacerci, che si mette a zerbino e ci fa sentire delle regine. Capita.
E i primi tempi, uau. Non ci sembra vero. Diventiamo pure più capricciose delle sorelle di Cenerentola e ci sentiamo sulla luna. Powerful women. E lui sempre più adorante.
Ma, dopo un po’, è quasi inevitabile che iniziamo ad annoiarci. Noi, intendo. Quelle fatte male come me. Tutto troppo facile, troppo scontato. E dopo che lo abbiamo girato e rigirato, ci siamo fatte coccolare in ogni modo, lavare la schiena, pettinare i capelli, portare le borse dello shopping tipo Pretty Woman, lo guardiamo e capiamo che era senso di potere e non amore.
Lui ovviamente ci resta malissimo e ci odierà per il resto della sua vita, rafforzando in sè il Teorema di Marco Ferradini. Noi ci sentiremo un po’ stronze ma libere, che prima di avere una compagnia così preferiamo un cane: fedele, affettuoso, al massimo della gioia se gli lanci una palla e lo porti a fare la pipì.
Ecco, capita, ma è una vana illusione.
A noi piace quello che ci fa penare, che ci tiene sulla corda. Con le palle insomma. Non certo violento, no, ovvio, quello è patologico. Ci piace quello che decide. Dalla cena alla vacanza. Con cui litigare perchè la decisione non ci aggrada, ma che decide, caspita. E di sti tempi uno che prende una posizione è una rarità. Non so voi, ma a me uno che mi dice “fai tu”, “come va a te a me va bene”, già mi sembra che mi prenda un po’ per i fondelli.
Insieme. Decidiamo insieme. Litighiamo insieme. Facciamo l’amore insieme. In quel gioco di equilibri in continua ridefinizione che rende una relazione viva e stimolante. Il resto, bè, tutto il resto, è noia.
equilibrio

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