L’uomo con il collare. È la nuova specie che si aggira negli aeroporti di mezzo mondo. No, tranquilli. Non si tratta di un tentativo di mogli gelose di tenere al guinzaglio compagni fedifraghi. No. Qui l’uomo agisce in totale libertà, ne sono certa. Si muove trainando il suo trolley, tra imbarchi, controllo passaporti, duty free. Sempre con il collare addosso. Ovvero con quella ciambella gonfiabile che serve a tenere il collo dritto quando ci si abbiocca in aereo. Oggetto utilissimo di per sè, ma destinato al volo appunto. Non alla terra. In attesa del prossimo imbarco, invece, l’uomo con il collare non lo toglie. Neppure seduto al ristorante mentre mangia un hamburger. Teme forse di non riuscire a riposizionarlo correttamente? Non riesce più a toglierlo perché si è incastrato come certi pezzi di lego? Aspetta l’arrivo per sgonfiarlo definitivamente e liberarsene? Ha frainteso l’uso e pensa sia l’ultimo ritrovato per la cervicale? Si sente figo? Altroché Emigratis. Non si può vedere. Beve pure il caffè con il collare e rischia di sporcarsi perché non riesce a piegare il collo indietro. Ebbene sí, amici miei. L’uomo col collare batte quello con il borsello e quello con sandali e calze. Quando, per inciso, l’uomo in questione non indossi anche sandali e borsello. In questo caso non si può aggiungere altro. Solo distogliere l’attenzione. Che la cervicale, altrimenti, viene a me 😜