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Se non dai il massimo non iniziare

A Natale mi è stata regalata un’agenda, una di quelle con gli stickers da attaccare, le pagine colorate, gli adesivi a forma di cuore. Insomma un diario da adolescente perfetto per me che adolescente non sono più da trent’anni ma che sono mentalmente in una fase di prepubertà incosciente. Uno dei pregi di questo quadernetto sono le frasi in calce ad ogni pagina, le tipiche banalità di cui ci dimentichiamo e che invece potrebbero davvero ispirare una giornata intera. Oggi leggo “Se non dai il massimo non iniziare”. Come non essere d’accordo? Non ho mai avuto un grande spirito agonistico, non mi interessa battere gli altri no, mi interessa superare me stessa. Alzare di continuo l’asticella. Mettermi alla prova. Non sono neanche a metà di un progetto che ne ho già in mente un altro. Non che sia una dote inteso. Che il più delle volte non so godere del presente tanto sono proiettata nel futuro. Ma così è. Una spinta continua. Un rassegnarsi mai. Un cercare di fare meglio, e poi ancora meglio. Perfezionista. Sì. Nel lavoro, che un testo non esce se non l’ho letto e riletto, tolto le ripetizioni, analizzato gli effetti. In palestra, che gli esercizi o li svolgi bene o vai a casa e se hai voglia di chiacchierare e basta vai al bar. In casa, perchè amo l’ordine e la pulizia, odio la sciatteria, la trascuratezza, il pressapochismo. Ecco. Perfezionista in tutto, totalmente incasinata nei sentimenti. Spontanea, eccessiva, pasticciona. Incapace di giocare d’astuzia, di stare zitta, di frenare le emozioni. Anche qui però sempre a dare il massimo. Se no tanto vale iniziare. Perchè una vita con il freno a mano tirato è una vita a metà.

ps. nella foto la prima pagina del diario con i miei buoni propositi per il 2018 scritti il giorno di Natale….

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