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Ti amo

Volevo dirti che ti amo. Sì lo so è banale. Voglio dire ai miei tempi quando dicevi ti amo voleva dire tutto. Che gliela avresti data ovunque, anche in mezzo a una piazza, che esisteva solo lui, che il mondo eravate voi e tutto il resto chissenefrega. Cinque lettere pesanti come un macigno. Bellissime. Che si fermavano in gola tutte le volte perché insomma dire ti amo era esporsi. Era ammettere di essere cotti. Era mettersi nudi e questo poteva portare fregature. E allora ti voglio bene. Mi piaci. I love you. Ora invece ti amo si dice a tutti. Uomini donne bambini nonne e zii. Che io non ce la faccio a dire ai miei figli ti amo, e sono l’amore più grande che c’è. Sulla rete leggo tanti di quei ti amo. Ma poi lo dite a quello che davvero volete baciare senza fine? A quello che vi dà i brividi nella schiena? Glielo dite guardandolo dritto negli occhi? Che scrivere siamo tutti bravi. Ti amo via whatsapp. Veloce. Rapido. Indolore. No no. Io ti amo e te lo dico scandendo le lettere. Urlandolo in mezzo a piazza del duomo. Con i cinesi che mi fotografano e i piccioni che volano da tutte le parti distribuendo regali in modo democratico. Una pazza che urla ti amo a quello a fianco. No, non è sordo ma lo fa, il sordo. Che tu gli dici ti amo e lui ti dice anche io. Idem. Ma dai! E non è lo stesso. A un ti amo si risponde con un ti amo oppure si sta zitti. Ditelo a chi vi fa tremare le ginocchia e battere il cuore. Al primo pensiero del mattino e al sogno della notte. Ditelo a chi volete amare centimetro per centimetro, senza vergogna, senza remore. Ma non sprecatelo. Ti amo è darsi, totalmente. Ricordatelo. Pretendetelo. Cercatelo. Sì, TI AMO ❤️

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