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Vasi rotti e animi tatuati

Sto pensando a quanto bruciano certe delusioni. No, non quelle per un insuccesso nel lavoro o per un progetto che non va a buon fine. Quelle le superi. Anzi, spesso sono il motore per nuove idee, per un impegno ancora più mirato, per una rivalsa che ci fa raggiungere risultati insperati. Penso a quelle che ti danno a volte le persone. Quelle di cui ti fidi, a cui ti sei aperto, per cui hai fatto di tutto e di più. Perché le sentivi amiche. Perché ne eri innamorato. E poi un giorno ti svegli e arriva la doccia fredda. Uno sgarbo. Una disattenzione voluta. Un disinteresse nel momento del bisogno. E tu ti senti sola, delusa, stupida, arrabbiata. Si arrabbiata con te stessa, perché al solito non hai messo filtri e hai lasciato che quella persona entrasse nel tuo animo per poi uscirne quando era stufa, senza riguardo. Ma da un animo non entri ed esci a piacere. Devi chiedere permesso sia nell’uno e nell’altro senso perché le impronte che lasci si tatuano dentro e rischiano di fare molto male. Sono le delusioni senza soluzione, che non insegnano nulla perché potrai dire mille volte mai più, ma ti aprirai ancora e ancora soffrirai. Non resta allora che chiudere e voltare pagina, perché davvero un animo deluso è come un vaso rotto, puoi ripararlo ma resteranno le crepe a ricordarti il male e basterà un soffio di vento a mandarlo in mille frantumi.

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