E allora chiedimi se sono felice invece di invidiare il mio sorriso. Chiedimi perchè sembra che ci sia la primavera tutto l’anno invece di chiuderti nel tuo inverno. Chiedimi perchè cado mi rialzo cado mi rialzo come se fosse un ballo di moda, invece di dirmi che piove sempre sul bagnato. Chiedimi perchè la rabbia non fa parte dei miei giorni e perchè non so tenere rancore, invece di guardarmi con diffidenza e di non credere alle mie parole. Sono molto più semplice di quello che pensi, molto meno attenta alla forma di quanto tu possa immaginare, e sono qui che aspetto solo che tu scelga di essere felice con me. Perchè la felicità a dividerla si moltiplica e un tramonto non sarà mai così bello come quello che guardi seduto sulla sabbia di fronte al mare abbracciato a chi come te vuole solo una cosa. La felicità.
Risate
Il potere di una risata. Ci pensate ogni tanto? Io spesso. E in particolare oggi riflettevo su quanto sia insuperabile un uomo che sa far ridere una donna. Non la risata sguaiata e pacchiana, ma quella più sommessa, che magari arriva dopo una giornata no, quelle giornate in cui noi donne abbiamo paturnie che nemmeno un paio di tacchi di Casadei potrebbero far passare. No, va bè, forse un paio di scarpe potrebbe risolvere, ma si sa quello è patrimonio dell’umanità ed esula da ogni valutazione. Comunque l’uomo che sa farti sorridere non ha rivali. Specialmente quello con cui è facile farlo. Quello con cui una battuta tira l’altra, in cui i sottintesi sono tanti, tantissimi e l’intesa perfetta come le migliori coppie di comici sul palco di Zelig. Solo che qui non ci sono spettatori, le battute non sono state provate e il palco è la vostra vita. Che ogni giorno é piena di sole, perché un uomo che sa farvi sorridere è come un cielo sereno e non importa quante nubi si addensano sul vostro capo, lui riuscirà sempre a soffiarle via con la dolcezza delle sue attenzioni. Abbiate cura di chi è in grado di piegare le vostre labbra all’insù e godete della bellezza del tempo trascorso ridendo. Abbiatene cura e stringetelo stretto. Magari facendogli pure il solletico, come quando eravate bambini. E lasciate che il rumore delle vostre risate sia la colonna sonora di ogni attimo insieme.
Reset
È quando non ti arrabbi più che davvero hai gettato la spugna. Quando alzi le spalle e senti che in fondo non ne vale la pena. Che ti sei innervosita così tante volte, buscopan, malox e tutta la chimica necessaria per aiutare il corpo a sbollire. Eppure finché urli, sbatti le porte, litighi, in fondo ami ancora. Ti arrabbi perché ci tieni. Perché vuoi capire. Perché l’altro ti coinvolge a tal punto che i suoi atteggiamenti influiscono sul tuo umore. Poi ad un certo punto non te ne frega più. Forse sei arrivata al limite e oltre. E sei delusa. Perché non è la distanza che allontana, è la delusione. E la delusione non ha più nulla a che vedere con la rabbia. È un sentimento piatto e crudele, meno vitale di una sana incazzatura, senza rimedio. E allora meglio calare il sipario, in una sconfitta deludente, senza applausi, perché quando due esseri umani si allontanano è una partita persa per tutti e due. La vita va avanti e indietro restano solo i ricordi, color seppia, di momenti che sembreranno vissuti da altri, lontani nel tempo, foto di altri noi attori di attimi che in fondo non ci appartengono più.