Da piccolina mi sdraiavo nel prato della nonna e passavo ore a contare gli aerei e a fantasticare sulle loro destinazioni. La nonna allora abitava vicino a Linate ed erano davvero tanti quelli che decollavano e atterravano ogni ora. C’era il profumo d’erba misto a quello dei panni lavati stesi in quel grande prato, e il ronzio continuo degli insetti, e il fastidio piacevole dell’erba che pungeva le gambe. Poi sono cresciuta, Linate ha ridotto i voli, la nonna è invecchiata e si è trasferita a Mortara. Ma le strisce in cielo sono sempre una passione per me. Le seguo finché riesco e poi le vedo sfumare lentamente e mescolarsi al blu del cielo. E mi perdo via. Così. I piedi a terra. La testa mai.