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 Ore 22. Domenica sera. Nel mio lettone sotto il piumone grigio, un velo di mal di testa che non mi da tregua da giorni, gli occhi che si chiudono mentre cerco di leggere poche pagine di un libro. Ma le righe scorrrono e la mente è altrove. È stato uno di quei week end da incorniciare, si da incorniciare come il disco fantastico che ho ricevuto venerdì sera. Segno di una generosità inaspettata di chi ti regala del suo e lo fa per il piacere di farlo. Un bene davvero prezioso, che ricordate che l’amicizia è generosa, altrimenti è solo egoistica conoscenza. Un week end senza locali speciali, senza sbronze, senza ristorantini, senza divertimento ricercato. Eppure perfetto. Con quelle cene e apertivi che ti riconciliano con la natura umana, che ti danno la speranza che ancora si possa dare e ricevere in allegria, che ti fanno sentire confusa e felice. No va bè quella era Carmen Consoli. Io sono solo felice, chiaramente felice, perché sono un animale sociale e se il sociale manca o è scadente soffro. Perché lo cerco, e il più delle volte rimango delusa. Ma non in queste sere. Queste sere la musica ha suonato le note giuste e non avrebbe potuto altrimenti, tra i mille cd e vinili di un animo speciale. Un brindisi all’amicizia. Un Brindisi al nostro essere semplicemente noi stessi. Un brindisi alle feste e buon Natale. Si perché il Natale quando arriva arriva. E per me questa sera è stato davvero Natale con tanto di sorpresa….

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