Magia è attraversare un piccolo tratto di mare e come un naufrago approdare su un’isoletta deserta su cui si erge un vecchio faro. Magia è percorrerne le scogliere e fermarsi a guardare l’orizzonte laggiù, mare mare e solo mare. Il mare Nostrum di Odisseo e dei Cartaginesi, di Poseidone e delle trireme. Ma anche di tanta gente che lo attraversa ingannata da chi ci addita come la Terra Promessa. Perché l’Africa la senti in questa sabbia argillosa, nel sole caldo sulle spalle, nella vegetazione bassa. È lì e ci guarda come io guardo lei ora nel tramonto di un lembo di terra che significa libertà. Libertà dalle delusioni, dalle illusioni, dal dover essere. Che qui puoi solo essere. Anima corpo e natura. E tutto scivola via in queste correnti che si baciano in una danza senza fine.